Sulla spiaggia e sul lungomare di Ladispoli, località del litorale laziale, una signora benestante con cinepresa 16mm filma il figlioletto di otto-nove anni, il marito miliare e un’altra coppia, presumibilmente di amici. Alta, magra, elegante, vestita con una pelliccia, in un paio di inquadrature vediamo anche Ruth Puccio Posse di cui si sa ben poco. Nata in Argentina nel 1897, figlia di un facoltoso emigrato italiano, vive tra il Sud America e l’Italia, finché non incontra un ufficiale dell’esercito, che sposa e con il quale fa due figli. Il primo si chiama Massimo e sembra un bambino vivace, a suo agio davanti alla cinepresa. La maggior parte delle pellicole di Ruth sono ambientate nei dintorni di Roma, come questa bobina girata in una giornata di marzo in riva al mare. Il suo passatempo cinematografico è una rarità per una donna dell’epoca e forse dimostra l’indole indipendente di viaggiatrice divisa tra due Mondi che i pochi dati biografici lasciano intendere. A quanto pare filma solo per pochi anni, proprio a cavallo della Guerra, e poi più nulla. Le cartoline dell’epoca confermano che Ladispoli sia un luogo ben frequentato e in voga, che mostra in bella vista case e ville, come intravediamo in questo film girato in una fresca e un poco ventosa giornata di marzo.