Negli anni ‘60 Luca Ferro si reca a una rassegna di cinema underground con l’amico Fabrizio Bettalli per assistere alla proiezione di un film di Tonino De Bernardi. Luca Ferro rimane colpito dal film in quanto realizza la possibilità di utilizzare il passo ridotto con dei contenuto di tipo non necessariamente fiction o documentario e per proporre una propria idea di cinema anche a un pubblico che non fosse quello degli amici o della famiglia in senso stretto. Questo è il motivo per cui Ferro inizia sempre di più ad usare la cinepresa.