Una poetica legata all'autorappresentazione del sé e dei propri cari si rintraccia all'interno del film A vista d'occhio di Valentina Berardinone. Jennifer Malvezzi ci racconta qui l'importanza che questa pellicola assume in riferimento al rapporto che l'artista intratteneva con i collettivi femministi e con la scelta di abbandonarli. Il film evidenzia infatti una pratica di messa in discussione dello statuto della lotta militante femminista dell'epoca che Berardinone stimola riprendendo e dimostrando come non si riesciusse, all'interno di questi ambienti, a raccontarsi e farsi davvero ascoltare.