DIEGO CAVALLOTTI
Il passaggio dalla pellicola al video è un passaggio lungo circa due decenni. Segna tra l’altro il passaggio dal cineamatore e il videoamatore che connoterà le pratiche audiovisive personali e di famiglia. Già a partire dall'inizio degli anni Settanta in Italia si assiste alla comparsa del video analogico che si differenzia dalla pellicola per tre principali caratteristiche: il tempo di durata della registrazione, la presa sincrona dell'audio e la riutilizzabilità dei nastri magnetici. Mentre la pellicola imponeva competenze chimiche e tecniche, per sapere come montare, dove tagliare il fotogramma e come mettere la colla o il nastro, con il video, si apre un orizzonte di pratiche che ha a che fare con l'immagine elettronica e che prevede competenze nuove e differenti. Diego Cavallotti racconta l’epoca del passaggio dalla pellicola al video, di cui rimarca le differenze tecnologiche e di linguaggio, gli esiti pratici e le eredità sociali e culturali.