Milano, domenica 11 novembre 1928, è una giornata da autunno inoltrato. Giuseppe Baldassini riprende in Pathé Baby il figlioletto Luciano e l’amico di famiglia Beppe in Piazza Oberdan e sui Bastioni di Porta Venezia: i due ne percorrono i viali e le scalinate. Al termine della breve pellicola, della durata di poco più di un minuto, ci sono riprese dei caselli daziari di Porta Venezia, da qui un tempo si entrava a piedi o sui carri in città. Ora i bastioni sono un parco pubblico, il preferito di Baldassini che lo frequenta e lo filma tantissimo alla fine degli anni Venti. Anche le ultime inquadrature, verso l’imbrunire, sono dedicate ai due protagonisti, che si tengono sempre per mano, e agli scorci del percorso tramviario di Piazza Oberdan e dei viali nebbiosi. Siamo a Milano ma soprattutto siamo in un film di Guglielmo Baldassini, e c’è da chiedersi se quella patina sia la bruma autunnale o qualche effetto dello sviluppo artigianale fatto in casa. Magari proprio quella sera, tornati a casa, e dopo aver mangiato un caldo risotto con zafferano e ossobuco.