ALICE CATI
Si parla di film di famiglia pensando a un film dedicato alla rappresentazione di eventi, storie, luoghi e figure che appartengono a un determinato nucleo privato. Il concetto di home movie, infatti, rimanda a un perimetro spaziale piuttosto definito, che è quello della casa. Il film di famiglia va dunque a costituirsi come una pratica domestica e ludica che in qualche modo è realizzata per l'intrattenimento della famiglia e per l'auto celebrazione dei vincoli affettivi che connettono i vari membri della famiglia. Gli archivi dei cineamatori sono dei grandi diari filmati. In questi film emerge una tendenza a riprendere in modo continuativo e sequenziale l’ambiente privato nella concezione del proprio girato come uno strumento mnemonico da riconnettere dentro a un tessuto di ricordi e di esperienze che sono destinate ad altri. Questi “altri” sono in prima battuta le persone che appartengono al proprio presente: la propria famiglia e il proprio contesto amicale. Ma questo progetto di recupero e rimontaggio dei ricordi, che richiama anche l’album fotografico, ha uno sguardo molto più lungo ed è spesso destinato a dei posteri a cui si vuole lasciare un'eredità: un racconto di famiglia, una narrazione di sé che possa essere tramandata di generazione in generazione. Alice Cati introduce il concetto di film di famiglia prendendone in esame gli aspetti storici e sociali e sottolineando la carica rivoluzionaria del formato ridotto, nato negli anni Venti, che permetterà a tutti di autorappresentarsi.