EMILIO SIDOTI
Il formato ridotto entra nelle scuole verso la fine degli anni Sessanta per iniziativa di docenti illuminati che intuiscono la sua importanza come strumento didattico e soprattutto capace di stimolare la creatività di bambini e ragazzi. Sono i primi tentativi pionieristici, stupefacenti per i risultati ottenuti. Quella del cinema a scuola è una storia poco nota ma in cui l’Italia fu all’avanguardia grazie anche all’esperienza portata avanti da insegnanti come Emilio Sidoti. Sidoti è infatti un vero pioniere e sperimentatore del cinema a scuola che, attraverso il suo racconto, dà testimonianza della sua esperienza a contatto con i ragazzi, delle sue memorie e del valore del cinema come “gioco”. Attraverso la sua storia l’ultranovantenne Sidoti ci racconta oggi che la rivoluzione fu il passaggio dal cinema con i ragazzi - in cui l’insegnante è di fatto il regista e l’intento è didattico, di partecipazione e di far rivivere la storia ai bambini mettendo in scena episodi del passato - al cinema dei ragazzi, che vede invece i ragazzi come protagonisti assoluti dal soggetto al film, liberi di esprimere la loro creatività in forme inaspettate. L’approccio di Sidoti creò scandalo e fu osteggiato a più riprese, ma fu anche molto sostenuto da artisti e intellettuali.