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Storie del formato ridotto
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Leggero, maneggevole, economico: caratteristiche ed evoluzione tecnologica del formato ridotto

MIRCO SANTI

La storia del cinema in formato ridotto è innanzitutto una storia della tecnologia e delle innovazioni che permisero di ottenere formati di pellicole e apparati tecnici leggeri, maneggevoli, economici e sicuri, cioè non infiammabili. Solo all’inizio degli anni Venti, dopo vari tentativi nei decenni precedenti, sarà effettivamente il formato Pathé-Baby 9,5mm il primo che riuscirà a cogliere i fondamentali presupposti per una diffusione al di fuori del cinema professionale. Più o meno contemporaneo è l’altro formato ridotto per eccellenza, il 16mm inventato dalla Kodak, che nato come formato amatoriale nei decenni successivi avrà un ampio uso professionale. Seguiranno i formati 8mm (1932) e Super8 (1965) per una diffusione che sarà finalmente di massa. Mirco Santi traccia la storia dei formati soffermandosi sugli snodi più importanti che riguardano l’evoluzione delle caratteristiche tecniche e delle pratiche del cinema in formato ridotto, dal cromatismo, al sonoro, alle modalità di proiezione.